La clausura è finita. Entriamo in una nuova fase.
Come andrà avanti? Ci sarà una seconda ondata? E noi di nuovo chiusi in casa? E il lavoro? La scuola?
Ci rendiamo conto che veramente niente sarà come prima. E non si sa cosa ci porteranno i prossimi mesi. Siamo coinvolti in un sistema che ha dimostrato ancora una volta tante carenze. Le attenzioni non vanno a chi servono veramente: le famiglie, le cellule del corpo della società. Siamo dipendenti dalle decisioni di persone incompetenti a cui non vogliamo affidarci. Sono cose risapute, ma ora sono evidenti più che mai. Le informazioni sono confusionali. Non si sa a chi credere. Convinzioni che sembravano indistruttibili sono crollate. E’ tutto sotto sopra. E’ tutto diverso.
Tutto ciò ci rende fragili, tutto ciò crea una sensazione di incertezza. Una situazione incerta ci mette in grandissima allerta. Ormoni di stress inondano il nostro corpo che reagisce con gli istinti di sopravvivenza come p.e. “attacco & fuga” oppure “immobilità”. Perché il nostro cervello ama l’abitudine. Quando succede qualcosa di nuovo, il cervello cerca di categorizzare gli eventi, trovare risposte o modi di reagire. Se però i collegamenti dei sinapsi non forniscono una risposta, perché la situazione non è paragonabile con altre già vissute e quindi manca la dovuta esperienza, si scatena l’allerta e poi gli istinti. Dopo la risposta istintiva , se il momento di incertezza non svanisce può scatenare una serie di emozioni: sensazione di fuori controllo, frustrazione, paura, rabbia. Sono emozioni legittime e probabilmente ogni uno passa di qui prima o poi. E’ stancante che ora è tutto da reinventare; da rielaborare; da riconquistare;
Il nostro cervello odia di essere in una situazione senza soluzioni e farà di tutto per tornare ad una situazione abitudinaria. E proprio qui ove vi chiedo di fare massima attenzione di non abbandonarvi a questa tendenza naturale e abituarvi alla “Normalità Nuova”. Credo che è pericoloso accettare limitazioni a lungo termine e affidarsi ciecamente nella dichiarazione che tutto viene fatto per la nostra sicurezza. Si cadrebbe nuovamente nell’idea che il sistema possa darci il senso di sicurezza (e quindi certezza) tramite nuove regole. Anche certezze negative possono creare un senso di sicurezza.
Rimane il fatto che il mondo esterno rimane imprevedibile e incontrollabile e quindi incerto. Quello che però abbiamo sotto il nostro controllo siamo noi stessi, come reagiamo, cosa pensiamo. Parlo della certezza dentro di noi di chi siamo e quali sono i nostri valori.
Abbiamo bisogno di una certa indipendenza dagli eventi esterni. Ci servono nuove idee e una comprensione veloce delle cose che accadono. Per questo è fondamentale avere una testa che ragiona, un cuore aperto che ascolta e che lascia entrare nuove possibilità e la giusta dose di coraggio. Vorrei proporre un paio di cose che si possano fare:
- Cerchiamo momenti di solitudine per incontrarci con assoluta sincerità; diamoci il permesso di avere paura, di essere tristi, frustrati. Permettiamoci un momento di sentire fino in fondo le emozioni che ci turbano;
- Facciamo passeggiate nei boschi (grounding) per dare al corpo e sopratutto al cervello la possibilità di disintossicarsi dall’elettrosmog. Mentre camminiamo respiriamo profondamente e ascoltiamo la natura;
- Apriamo i nostri cuori e diamo spazio a nuove relazioni: ci possono portare l’abbondanza in mille forme diverse;
- Diventiamo autosufficienti: facciamo l’orto. Ci sono mille idee per l’orto sul balcone, anche piccolo. Provate la sensazione di accarezzare la terra e di osservate il ciclo naturale infinito di vita – morte – vita.
- Coltiviamo “l’Urvertrauen” – la fiducia profonda che le cose vanno come devono andare e che l’universo desidera la tua felicità. Questo è un concetto nuovo di vedere le cose per tanti e non pretendo di prenderlo senza averlo esaminato. Vi chiedo solo di giocare con l’idea. E’ comunque risaputo che uno stato rilassato e permettendo si riesca a trovare soluzioni nuove e buone;
- Unioniamoci con persone che la pensano come noi per cercare soluzioni. Non sprechiamo la vostra energia puntando il dito sugli altri;
- Condividiamo queste paure con un amico: nel dialogo possono venire fuori idee e possibilità a cui una persona da sola magari non riesce ad arrivare … soprattutto in questi tempi complessi;
Per concludere vi invito quindi di esaminare la situazione attuale e di riflettere quali decisioni sono da intraprendere nella vostra situazione personale.
I believe this site has some real good information for everyone. “I have learned to use the word ‘impossible’ with the greatest caution.” by Wernher von Braun.